Roma - 28 febbraio 2023 _ D-day per il nuovo processo civile: si applicano ai procedimenti instaurati da domani, 1° marzo 2023, le disposizioni introdotte dal decreto legislativo 149/22, il provvedimento attuativo della riforma Cartabia (nelle cause pendenti valgono le norme pre-esistenti).
L'operatività della riforma varata dall'ex ministro della giustizia del Governo Draghi era stata prevista per il 30 giugnoma è stata anticipata per stare in linea con gli obiettivi del Pnrr. Debutta il procedimento ordinario di cognizione con l'udienza di prima comparizione “di lavoro effettivo”, anticipata da un ping-pong di memorie scambiate tra le parti e da tenere ad almeno centoventi giorni dalla notifica della citazione. Unico il termine per la costituzione del convenuto: almeno settanta giorni prima dell'udienza.
Arriva il rito semplificato con tempi più stretti che sostituisce quello sommario e punta a diventare il vero rito ordinario. Si riducono i casi in cui il tribunale giudica in composizione collegiale. Obbligatoria per l'avvocato la notifica via Pec a imprese, professionisti e pubbliche amministrazioni. Stabilizzate dal primo gennaio le modalità a distanza per le udienze introdotte durante l'emergenza Covid-19. Senza limiti di orario le notifiche per posta elettronica certificata o tramite Serc (servizio elettronico di recapito certificato).
Viene dato più peso al giudice di pace: diventa competente nelle liti su beni mobili fino a 10 mila euro e incidenti stradali fino a 25 mila; davanti al magistrato onorario si applicano le forme del procedimento semplificato di cognizione, per quanto compatibili: la domanda va proposta con ricorso e non più con l'atto di citazione, mentre il deposito degli atti e l'estrazione delle copie restano cartacei fino al primo luglio, salvi decreti correttivi.
In materia di persone, famiglia e minori la riforma stabilisce un unico procedimento, con un solo rito, davanti a un unico giudice: si può proporre in modo contestuale la domanda di separazione giudiziale e di divorzio contenzioso; il giudice sente sempre i minori, mentre è condannato a pagare il genitore che mente sulle possibilità economiche per ridurre il mantenimento; da produrre denunce dei redditi ed estratti conto degli ultimi tre anni.
Va “in archivio” nel lavoro il rito Fornero ma nasce la corsia preferenziale per le cause in cui si chiede la reintegra del dipendente. Negoziazione assistita anche nelle controversie fra datore e lavoratore. Riti speciali anti licenziamenti discriminatori. Scatta l'abolizione della formula esecutiva dai precetti notificati dal primo marzo.
Oltre al giudice, ora, anche il notaio può rilasciare l'autorizzazione a stipulare atti pubblici e scritture private in cui intervengono soggetti minorenni oppure adulti che non hanno capacità di agire o comunque privi di autonomia; altrettanto vale quando la stipula riguarda beni ereditari. Sì alla mediazione civile in modalità telematica.
Ludovico Tallarita