Roma - 17 novembre 2022 _ Secondo le stime presentate in un nuovo rapporto pubblicato oggi dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), più di 35.000 persone muoiono ogni anno a causa di infezioni resistenti agli antimicrobici nei Paesi della dell'UE/SEE.
Il numero stimato di decessi nel rapporto prende in esame gli anni 2016-2020 e mostra un aumento rispetto alle stime precedenti. L'impatto sulla salute della resistenza antimicrobica (AMR), sottolinea l’Ecdc, è paragonabile a quello dell'influenza, della tubercolosi e dell'HIV/AIDS messi insieme.
"Vediamo numeri davvero preoccupanti nel numero di decessi attribuibili a infezioni da batteri resistenti agli antimicrobici, in particolare quelli che sono resistenti al trattamento antimicrobico di ultima linea", ha dichiarato Andrea Ammon, direttore dell'ECDC.
“Ogni giorno – ha aggiunto - quasi 100 persone perdono la vita a causa di queste infezioni nell'UE/SEE. Per questo sono necessari ulteriori sforzi per continuare a ridurre l'uso non necessario di antimicrobici, migliorare le pratiche di prevenzione e controllo delle infezioni, progettare e attuare programmi di gestione antimicrobica e garantire un'adeguata capacità microbiologica a livello nazionale".
Nel complesso, i dati più recenti mostrano tendenze in aumento significativo nel numero di infezioni e decessi attribuibili per quasi tutte le combinazioni di batterio-antibiotico-resistenza, soprattutto in ambito sanitario.
l rapporto segnala che nell'UE/SEE durante il periodo 2012-2021 è stata comunque osservata una diminuzione del 23% del consumo totale di antimicrobici negli esseri umani, nei settori delle cure primarie e ospedaliero combinati.
Per chi volesse approfondire il Rapporto nei suoi dettagli: https://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato1668680739.pdf
Redazione