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Economia

Le pensioni di novembre più "ricche".

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Il Decreto Legge collegato alla Manovra 2024 anticipa la rivalutazione al cedolino del prossimo mese.

Roma, 18 ottobre 2023-Pensioni più “ricche” a novembre. L'Inps, infatti, farà il conguaglio della rivalutazione per l'anno 2022, che ordinariamente avrebbe effettuato a gennaio del prossimo anno. A novembre, pertanto, i pensionati riceveranno gli assegni aggiornati più gli arretrati dei 10 mesi del 2023. A stabilirlo è il decreto legge collegato alla manovra 2024. L'aumento, pari allo 0,8%, ossia alla differenza tra l'indice provvisorio già applicato (7,3%) e quello definitivo (8,1%), spetterà per intero alle pensioni fino a 2.101 euro mensili; in misura ridotta a quelle d'importo superiore. Un esempio. Una pensione di 1.000 euro sarà aggiornata a 1.008 euro con il riconoscimento di 80 euro per arretrati da gennaio a ottobre 2023.

 

Ma in che cosa consiste questa rivalutazione? Tecnicamente si chiama perequazione. Si tratta dell'operazione di adeguamento degli importi delle pensioni al costo della vita, per proteggere il potere d'acquisto. La rivalutazione opera su tutte le pensioni, sia dirette che ai superstiti (reversibilità e indiretta), nonché alle prestazioni d'invalidità civile e all'assegno (ex pensione) sociale. La rivalutazione è effettuata a gennaio di ogni anno attraverso due operazioni: la prima sulla base dell'indice Istat dell'anno precedente (rivalutazione in acconto o provvisoria); la seconda in base all'indice definitivo Istat relativo a due anni precedenti (rivalutazione a conguaglio o definitiva).

Com'è successo per quella provvisoria, anche la rivalutazione a conguaglio dell'anno 2022, che sarà erogata in anticipo a novembre, non verrà applicata in misura uguale a tutti i pensionati, ma varierà a seconda della fascia di appartenenza dell'importo della pensione in base a quanto stabilito dalla legge di bilancio 2023. In particolare, hanno diritto alla perequazione per intero soltanto i pensionati con assegno non superiore a 4 volte il trattamento minimo dell'Inps; ciò vuol dire che la rivalutazione dello 0,8% verrà applicata soltanto alle pensioni d'importo fino a 2.101,54 euro. Agli altri pensionati (con assegno superiore a 2.101,54 euro), la rivalutazione è applicata in misura ridotta, a seconda delle fasce d'importo in cui si colloca la pensione.

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